Manovra, Chiodi: "Niente tasse, diminuiscono ticket e accise"

TERAMO –  "Non un solo euro di ulteriore tassazione è stato imposto ai cittadini abruzzesi, con la manovra finanziaria di Natale, ad eccezione di quelle disposte dal Governo centrale. L’Abruzzo, da regione "più tassata d’Italia nel 2008, si colloca al settimo posto delle regioni che hanno tasse più basse". Diminuiscono anche i ticket sanitari e l’accise sulla benzina. Il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi, ha illustrato stamattina alla presenza dell’assessore al Bilancio, Carlo Masci, e di numerosi consiglieri regionali, la manovra finanziaria approvata nell’ultima seduta di Consiglio, per il terzo anno consecutivo con il pareggio di bilancio, senza ricorrere a nuovo indebitamento. "Pareggio non scontato – afferma il Presidente – atteso che nei 40 anni di regione ciò non è mai accaduto". Il presidente ha legato la buona performance dei conti alla "sana, oculata, etica gestione del bilancio. Non ho contratto nessun nuovo debito per conto degli abruzzesi – ha precisato Chiodi – inoltre la bassa fiscalità regionale aumenterà di certo la competitività del territorio sul fronte dell’attrazione di nuovi investimenti". Chiodi ha rivendicato come dato politico essenziale e discriminante, rispetto alle precedenti gestioni politiche, la capacità riformistica, fondamentale, per esempio, sul piano del contenimento dei costi della politica. Il riferimento è andato al taglio agli enti e ai consigli di amministrazione, alla "riforma epocale" della riduzione delle Asl, il taglio ai consorzi fidi, alle centinaia di Ipab, alle Comunità montane, ai vari carrozzoni per un ammontare di "circa duecento poltrone in meno a carico delle tasche dei cittadini". Una decisione che, secondo Chiodi, rivela fino in fondo la "cultura amministrativa ispirata ai principi e ai valori di questa Giunta" è quella relativa alla norma che vieta la nomina politica per revisori dei conti, firmata dai consiglieri di opposizione Acerbo e Saia oltre che dallo stesso Chiodi. "Con il centro-sinistra eravamo arrivati ad introdurre lo spoil system anche per i revisori dei conti. Una vergogna. Bisogna ammettere che questo è un Abruzzo irriconoscibile, e per questo non capisco chi ci accusa di un deficit di riformismo. Vorrei che mi si citasse un solo Governo regionale che in così poco tempo ed in un condizioni generali così compromesse abbia deciso riforme tanto epocali come la soppressione di Arssa, Aptr, Fira servizi ed altro".
"Non poteva iniziare diversamente, il 2012, se non con la grande ‘balla’ di Chiodi: "non abbiamo tassato gli abruzzesi…". Così in un intervento il consigliere regionale Idv, Cesare D’Alessandro commenta le dichiarazioni del governatore. "La prima frottola dell’anno è del nostro Presidente, che ritiene di poter dire tutto e il contrario di tutto, avendo però fallito in ognuno dei suoi compiti: dalla ricostruzione dell’Aquila alla Sanità, dalla riduzione degli sprechi allo sviluppo dell’economia". Non solo, per D’Alessandro "Chiodi avrebbe potuto parlare
dell’azzeramento dei fondi per le politiche giovanili, per gli artigiani, per il commercio, dei pochi spiccioli per i disabili e per il sociale; avrebbe anche potuto dirci perchè non ancora arrivano, a distanza di tre anni,  i soldi promessi dal Governo Berlusconi. Ma non l’ha fatto! Ha invece negato nuove tasse". "Da ultimo l’aumento del 10% del bollo auto, che va a sommarsi all’accisa prima messa e poi tolta solo a parole. "Gli aumenti dell’IRPEF, dell’IRAP, dell’IVA, l’imposta sui fabbricati, le tasse sul gas e l’energia elettrica, i pedaggi…Non una voce contro tutti questi aumenti! Chiodi non è stato neppure capace di eliminare – come, invece, ha fatto il Governo
nazionale – la tassa regionale per il diritto allo studio che ancora grava su chi frequenta l’Università aquilana.
La cosa peggiore è che tutti gli aumenti non serviranno neanche a ridare fiato alla nostra economia, ma solo a garantire il livello della spesa corrente, il più alto da sempre. Ha omesso di dire – chiude il dipietrista – che le
riforme annunciate rimangono sulla carta, avendone prorogato di molto l’attuazione. Un cinismo senza pari che gli consentirà di gestire le proprie clientele politiche sino al termine di questa legislatura a spese degli abruzzesi".